lunedì 28 marzo 2011

Come leggere un libro

La disattenzione è il modo più diffuso di leggere un libro, ma la maggior parte dei libri oggi non sono soltanto letti ma scritti con disattenzione. Oppure con un’attenzione che fa parte dell’intesa autore-lettore. Si legge come si fuma, per tenere occupate le mani e gli occhi. Libri già cominciano a trovarsi abbandonati sui sedili dei treni. Sono stati letti per abitudine, per noia, per orrore del vuoto e di se stessi. Tra i vizi, la lettura, come diceva Valry Larbaud è il vizio impunito, ma in certi casi smettere di leggere come di fumare può evitare gravi conseguenze.


Si può anche leggere un libro per sospetto e invidia. In questo caso il libro è troppo attraente, si pensa che avremmo potuto scriverlo addirittura noi e guadagnare fama e denaro. Bisognava soltanto pensarci. Si tratta di libri che ottnegono grande successo, i”meglio-venduti”. Di solito centrano un falso problema, una situazione di moda, un punto di interesse e di attualità. Si fanno leggere, ansiosamente, con rabbia, e infine per poter continuare a dubitarne, ma anche per tentare di scoprire il segreto della loro gradevolezza. Dopo un paio d’anni, molti di questi libri, quando uno se li ritrova negli scaffali, ha voglia di buttarli via. Il fatto è che sono diventati brutti anche esteriormente, non hanno saputo invecchiare bene. Anzi, sono la prova che la bellezza di un libro come oggetto non può prescindere dal suo contenuto. Non c’è infatti sopruso maggiore di un libro stupido rilegato lussuosamente.

Il terso modo di leggere un libro è il più semplice, ma è proprio dei grandi lettori. Si acquista con l’età, l’esperienza, oppure è un dono che si scopre in se stessi, da ragazzi, con la rivelazione delle prime letture. Si tratta di non abbandonare mai “quel” libro, di lasciarlo e riprenderlo, di “andarci a letto”. Ma poiché questo modo è suggerito soltanto dai grandi autori, col tempo si resta circondati soltanto da ottimi libri. E si diventa perfidi, si arriva a capire un libro nuovo ad apertura di pagina, e liberarsene subito. E se invece il libro convince, a lasciarlo per qualche tempo sempre a portata di mano, sul tavolo o sul comodino, poiché la sua sola vista procura un vero piacere, né si teme di finirli presto: lo scopo di questi libri è infatti di essere riletti, di farsi riprendere quando tutto va male, quando ci sembra che la verità possa esserci confermata non da quello che succede intorno a noi, ma da quello che è nelle pagine di un libro.

Tutti i grandi libri sono stati letti e continuano ad essere letti così. È più esatto dire che non si tratta di leggerli, ma di abitarli, di sentirseli addosso. Facendone il conto, ognuno trova che i suoi si riducono ad un centinaio, largheggiando. E molti di essi hanno aspettato anni e anni prima di essere ripresi, in un giorno di particolare disgusto esistenziale. Ma è la loro forza.


Ennio Flaiano

venerdì 25 marzo 2011

e se ci diranno

E se ci diranno

che per rifare il mondo
c'è un mucchio di gente
da mandare a fondo
noi che abbiamo troppe volte visto ammazzare
per poi sentire dire che era un errore
noi risponderemo noi risponderemo
no no no no

E se ci diranno
che nel mondo la gente
o la pensa in un modo
o non vale niente
noi che non abbiam finito ancora di contare
quelli che il fanatismo ha fatto eliminare
noi risponderemo
no no no no

E si ci diranno
che è un gran traditore
chi difende la gente
di un altro colore
noi che abbiamo visto gente con la pelle chiara
fare cose di cui ci dovremmo vergognare
noi risponderemo noi risponderemo
no no no no

E se ci diranno che è un destino della terra
selezionare i migliori attraverso la guerra
noi che ormai sappiamo bene che i più forti
sono sempre stati i primi a finir morti
noi risponderemo, noi risponderemo
no no no no

(Luigi Tenco)

giovedì 24 marzo 2011

con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole...

...quando ogni mattina avresti bisogno di un pizzicotto forte ben assestato per renderti conto che non stai sognando ma che stai davvero vivendo emozioni e soddisfazioni, piccole e grandi...finalmente condivise...con quel pizzico di follia che rende tutto divertente oltre che magico...

lunedì 21 marzo 2011

Amicizia

quando senti una voce al telefono che ti dice che il cucciolo che porta in grembo è una femmina...e non riesci a rispondere per il nodo in gola...
quando arriva una email e ti rendi conto di essere la prima persona con la quale viene condivisa una gioia grande...una delle gioie più grandi...
quando senti la felicità sincera per la tua felicità...
e senti ancora più forte il legame che ti lega a filo doppio a chi purtroppo non riesci ad abbracciare così spesso come vorresti...
oggi tutte e due le mie amiche più care mi hanno riempito il cuore di gioia e non riesco a smettere di pensare alla piccola Livia che arriverà alla fine dell'estate e al nuovo cucciolo appena concepito...
grazie Amiche di esserci e di condividere con me questi momenti.

martedì 15 marzo 2011

Che cosa c'è in un nome?

What’s in a name? That which we call a rose

By any other name would smell as sweet.

(W. Shakespeare, Romeo and Juliet, atto II, scena II)

giovedì 10 marzo 2011

Tre passi avanti

Tre passi avanti

uno indietro per umiltà
ognuno ha i suoi santi
le sue bandiere di libertà
io seguo Che Guevara
mi fido dell'aria e del colore
Tre passi avanti
uno indietro che male non fa.

Amo la piazza amo la sua densità
di ogni razza, di cultura, di società.
Mi piace mescolanza, fratellanza in quantità, ì
il lato nascosto dell'America

Io seguo Che Guevara
Tre passi avanti
uno indietro per umiltà
le mani sui fianchi
in processione con l'umanità
al passo di danza
oltre i limiti della realtà
gridando "terra!"
ad ogni gesto di carità.

Odio la guerra senza anestesia,
un'operazione di democratica ipocrisia
ognuno ha la sua definizione di libertà:
il lato violento dell'America

Io seguo Che Guevara
Libero nell'aria

Bandabardò


martedì 8 marzo 2011

martedì 1 marzo 2011

la delizia delle cose imperfette...
quiete nella fretta...