venerdì 19 marzo 2010

Sommersi a metà strada

Se questo mondo fosse un piano infinito e navigando a oriente noi potessimo sempre raggiungere nuove distanze e scoprire cose più dolci e nuove di tutte le Cicladi o le Isole del Re Salomone, allora il viaggio conterrebbe una promessa. Ma, nell'inseguire quei lontani misteri di cui sogniamo, o nella caccia tormentosa di quel fantasma demoniaco che prima o poi nuota dinanzi a tutti i cuori umani, nella caccia di tali cose intorno a questo globo, esse o ci conducono in vuoti labirinti o ci lasciano sommersi a metà strada.

Herman Melville, Moby Dick

lunedì 15 marzo 2010

Le cento città

Ognuno ha le sue prigioni, mentali, fisiche.
Ognuno ci convive.
Ma quando le pareti cominciano a restringersi,
Le facce diventano anonime.
Quando lo specchio comincia a darti del tu,
Quando i marciapiedi ti provocano vertigini e la
strada sembra il tuo tappeto rosso,
Metti insieme il tuo bagaglio
Riempilo di ricordi,speranze,parole,storie vissute e
storie da vivere
Riempilo di emozioni, musiche, liti, illusioni d’epoca,
domande e risposte
Trovati un amico e comincia la condivisione, l’esplorazione
Vai a caso,lascia le tue lacrime sul cuscino,
Incontrati con la vita,scontrati con il dolore ruba l’amore.
Non avere una meta ma cento,
prova a ritornare perché
il ritorno dà senso al viaggio.
Pensa a Polifemo e alla sua solitudine e rispetta la
solitudine altrui.
Gira intorno al mondo, non girare con lui.
Affrancati da te stesso e dall’attesa.
Per amare la vita bisogna tradire le aspettative.
Guardati intorno e guardati da chi si professa libero,
Il sapore della libertà è la paura
Solo chi ha paura della libertà ha il coraggio di inseguirla.

Vincenzo Costantino Chinaski

lunedì 8 marzo 2010

- Sta per tornare il signor Rail

Allora, solo allora, Jun Rail sollevò il capo dallo scrittoio e girò lo sguardo verso la porta chiusa.
Jun Rail. Il volto di Jun Rail. Quando le donne di Quinnipak si guardavano allo specchio pensavano al volto di Jun Rail. Quando gli uomini di Quinnipak guardavano le loro donne pensavano al volto di Jun Rail. I capelli, gli zigomi, la pelle bianchissima, la piega degli occhi di Jun Rail. Ma più di ogni altra cosa - sia che ridesse o urlasse o tacesse o semplicemente stesse li, come ad aspettare - la bocca di Jun Rail. La bocca di Jun Rail non ti lasciava in pace. Ti trapanava la fantasia, semplicemente. Ti impiastricciava i pensieri. "Un giorno Dio disegnò la bocca di Jun Rail. É lì che gli venne quell'idea stramba del peccato." Così la raccontava Ticktel, che sapeva di teologia, perché aveva fatto il cuoco in un seminario, così almeno diceva lui, era una prigione dicevano gli altri, stupidi è la stessa cosa diceva lui. Nessuno potrebbe mai riuscire a disegnarlo, dicevano tutti. Il volto di Jun Rail, ovviamente. Stava nella fantasia di chiunque. Ed ora stava anche lì - soprattutto lì - girato verso la porta chiusa, perché da un attimo si era sollevato dallo scrittoio per guardare la porta chiusa e dire - Sono qui.
- C'è un pacco per lei, signora.
- Entra, Magg.
- C'è un pacco... è per lei.
- Fammi vedere.
Jun Rail si alzò, prese il pacco, lesse il suo nome scritto in inchiostro nero sulla carta marrone, rigirò il pacco, alzò lo sguardo, chiuse per un istante gli occhi, li riaprì, tornò a guardare il pacco, prese il tagliacarte sullo scrittoio, tagliò lo spago che lo teneva insieme, aprì la carta marrone e sotto c'era una carta bianca.
Magg fece un passo indietro verso la porta.
- Resta, Magg.
Aprì la carta bianca, che avviluppava una carta rosa, che impacchettava una scatola viola dove Jun Rail trovò una piccola scatola di panno verde.
La aprì.
Guardò.
Non si mosse nulla nel suo viso.
La richiuse.
Allora si voltò verso Magg, le sorrise e le disse - Sta per tornare il signor Rail.

Alessandro Baricco, Castelli di Rabbia

Conan e Lanna


…fu assolutamente sicuro che l’uccello fosse Tikki e che fosse stata Lanna a mandarlo. E, in effetti, lei era sempre riuscita a sapere quello che gli capitava e quando aveva bisogno di aiuto. Riusciva addirittura a sentire la sua voce che diceva: - Và, Tikki, e trova Conan. So che è vivo da qualche parte ed è tutto solo. Ha bisogno di te. Trovalo e stà con lui.

Alexander Key, Conan. Il ragazzo del futuro

giovedì 4 marzo 2010

Un abbozzo senza quadro

Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. [...]. Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa subito, per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza avere mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo. Ma nemmeno "schizzo" è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro.

Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere

L'importante è imparare a sperare

L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire. Lo sperare, superiore all’aver paura, non è né passivo come questo sentimento né, anzi meno che mai, bloccato nel nulla. L’affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai di sapere che cosa internamente li fa tendere a uno scopo e che cosa all’esterno può essere loro alleato. Il lavoro di questo affetto vuole uomini che si gettino attivamente nel nuovo che si va formando e cui essi stessi appartengono.

Ernst Bloch, Il principio Speranza

mercoledì 3 marzo 2010

Caminante

Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante, no hay camino
sino estelas en el mar…
Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.

Antonio Machado