giovedì 14 gennaio 2010

Io costruirò una strada

Io costruirò una strada, disse. Da qualche parte, non so, ma la costruirò. Una strada come mai nessuno l'ha immaginata. Una strada che finisce dove inizia. La costruirò in mezzo al niente, neanche una baracca, o uno steccato, niente. Non sarà una strada fatta per la gente, sarà una pista, fatta per correre. Non porterà da nessuna parte, perché porterà a se stessa, e sarà fuori dal mondo, e lontano da qualsiasi imperfezione. Sarà tutte le strade della terra strette in una, e sarà dove sognava di arrivare chiunque sia mai partito. La disegnerò io e, sa una cosa? la farò lunga abbastanza da mettere in fila tutta la mia vita, curva dopo curva, tutto ciò che i miei occhi hanno visto e non hanno dimenticato. Nulla andrà perduto, né la curva di un tramonto, né la piega di un sorriso. Ogni cosa non l'avrò vissuta invano, perché diventerà terra speciale, e disegno per sempre, e pista perfetta. Voglio dirle questo: quando avrò finito di costruirla, salirò su un'automobile, metterò in moto, e da solo inizierò a girare, sempre più veloce. Continuerò senza fermarmi fino a quando non sentirò più le braccia ed avrò la certezza di percorrere un anello perfetto. Allora mi fermerò nel punto esatto da cui ero partito. Scenderò dall'automobile e, senza voltarmi, me ne andrò.
Sorrideva. Orgoglioso.
Dici sul serio? chiesi.
Sì.
Davvero? È la cosa per cui vivo.
Scossi la testa, ridendo.
Ti ci vorranno un bel po' di soldi.
Li troverò.
Lo disse con l'aria di uno che li avrebbe trovati. Me lo immaginai, al volante, fermo sul rettilineo della sua pista, un attimo prima di accendere il motore e riprendersi la sua vita.
Mi spiacerà non esser lì, quel giorno, dissi.
Lui si sporse verso di me, e con la punta di un dito sfiorò la curva della mia fronte, come per impararla.
Ci sarà, disse.

Alessandro Baricco, Questa Storia

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