mercoledì 13 gennaio 2010

Leggere

L’uomo costruisce case perchè è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale.
Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.
La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire.
Non gli offre alcuna spiegazione definitiva sul suo destino ma intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui. Piccolissime, segrete connivenze che dicono la paradossale felicità di vivere, nel momento stesso in cui illuminano la tragica assurdità della vita.
Cosicchè le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.
E nessuno è tenuto a chiederci conto di questa intimità.

Daniel Pennac

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