mercoledì 23 febbraio 2011

Quegli istanti erano uno specchio.

Entrambi eravamo del tutto sinceri e senza alcuno schermo. Se c’era una possibilità di vivere insieme, essa ci era data in quegli istanti, in un rumoroso ristorante di Münster nel quale entrambi, o anche ciascuno per conto suo, potevamo ritornare ad attingere energia e conferma. Quegli istanti erano uno specchio nel quale potevamo guardare e scoprire due immagini: quello che il destino aveva voluto fare e quello che aveva realmente fatto di noi. Non era poco. Gli errori derivano sempre dall’aver perduto la prima delle due immagini.


Erich Maria Remarque, La notte di Lisbona

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